Il mio curriculum studiorum
L’area prevalente del mio impegno di ricerca è il sindacato nell’Italia repubblicana con particolare attenzione alle politiche di genere.
Dopo due importanti esperienze iniziali (ricerche sull'industria dell'automobile presso l'Istituto di Gestione e Organizzazione (ISGO) di Milano nel 1972-74 e il coordinamento dei corsi 150 ore per il recupero dell’obbligo scolastico) ho collaborato su incarico della Federazione lavoratori metalmeccanici (FLM) di Milano al seminario sull’industria dell’auto tenuto al Politecnico di Milano di cui era titolare il prof. Attilio Costa.
Negli stessi anni ho condotto una ricerca sul processo produttivo al Lingotto Fiat di Torino durante il fascismo e il caso Innocenti-Leyland.
In veste di Direttrice del Centro ricerche e studi sindacali (Ceriss) e successivamente del Centro ricerche "Giuseppe Di Vittorio", sostenuti dal sindacato metalmeccanici Fiom Cgil di Milano dal 1978 al 1998, ho promosso la raccolta e la conservazione del materiale archivistico del sindacato milanese e delle rappresentanze dei lavoratori, ivi comprese le fonti di storia orale. Nell'ambito di questa attività ho progettato e realizzato numerosi seminari dedicati alla storia della contrattazione, alla storiografia sui sindacati, all'organizzazione degli archivi privati e ho promosso diversi convegni storici a carattere internazionale. Ho sovrinteso inoltre all'elaborazione di una “Guida agli archivi", pubblicata in “Rassegna degli Archivi di Stato". Sul tema della comunicazione utilizzata dai sindacati italiani nel secondo dopoguerra ho promosso una mostra – “Cipputi communication” - esposta alla Triennale di Milano nel 1997.
Dal 1999 fino al giugno 2002 sono stata responsabile del progetto “Museo dell’Industria e del lavoro” del Comune di Sesto San Giovanni. Questo incarico mi ha portato a promuovere e seguire la raccolta della collezione (macchinari e prodotti industriali, ecc.) da esporre e la sua inventariazione con la collaborazione di un qualificato Comitato scientifico. Nell’articolazione del progetto “Museo dell’Industria e del lavoro” di Sesto San Giovanni era stato previsto, oltre all’esposizione di macchinari e di oggetti espressione della cultura industriale operaia, anche un museo virtuale di cui ho seguito l’elaborazione fatta da Studio Azzurro. Tra le iniziative promosse nell’ambito del progetto ho curato la mostra “Fabbrica della memoria. Tre città simbolo del patrimonio industriale europeo” (aprile 2002), che ha avuto il sostegno della Commissione Europea – Programma cultura 2000 e in cui sono stati coinvolti il Comune di Sesto S. Giovanni, il museo Le Creusot-Monteceau (Francia) e il museo La Fonderie (Bruxelles). Successivamente la mostra è stata esposta anche in Francia e Belgio.
Un posto importante nella mia attività di studiosa è stato occupato dal ruolo lavorativo delle donne: tra le prime esperienze la costituzione, insieme ad un gruppo di donne, dell’ Agenzia "Pari e Dispari" (1988) indirizzata a studiare i problemi dell'eguaglianza e della parità delle donne nei luoghi di lavoro. Tra il 1987 e il 1991, ho fatto parte dell’équipe che ha studiato le cause di discriminazione sessuale alla Italtel di Milano. In questo contesto ho svolto insieme ad altre studiose e studiosi una ricerca su "Orario e tempo di lavoro". Ricordo anche la partecipazione, quale tutor, a un corso per "Consigliere di parità", promosso dalla Regione Lombardia nel 1986-1987.
Le mie ricerche sull'evolversi della contrattazione e sulle condizioni della donna lavoratrice in Italia e in Europa mi hanno introdotto nell’ambito di gruppi di ricerca europei promossi dalla Fondazione Europea di Dublino e dalla Commissione Europea sui temi di genere. Dopo circa due anni di studi, nel gennaio 1994 è stata portata a termine una ricerca su "Women in the Europeanizing of Industrial Relations", svolta in cinque paesi della Comunità Europea, sotto la direzione di Cynthia Cockburn, del Centre for Reaserch in Gender, Ethnicity and Social Change, London City University. Successivamente ho fatto parte del gruppo di ricerca (promosso dalla Fondazione Europea di Dublino e dalla Commissione Europea, Direzione Generale V) per analizzare “La contrattazione collettiva e le pari opportunità” nei quindici paesi dell’Unione Europea (1995-96). Infine mi sono occupata dell’analisi del caso italiano nell’ambito della ricerca promossa dalla Commissione Europea, Direzione G V (1997), su “Le molestie sessuali nei luoghi di lavoro”. Nel 1995 ho progettato per conto della Cgil Lombardia un osservatorio sulla contrattazione al femminile; il progetto, finanziato dall’Unione Europea, doveva servire a rilevare l'andamento delle rivendicazioni sindacali di genere. Nell’anno accademico 2001- 02 ho tenuto lezioni nel Master Universitario in Pari opportunità, Università degli Studi di Milano, Facoltà di Scienze Politiche.
Dal 2002 ho avviato una complessa ricerca sulle organizzazioni sindacali italiane dal 1944 al 1968. Tale studio, condotto su fonti originali d’archivio e a stampa, ha preso in considerazione i sindacati affiliati a due delle maggiori confederazioni (Cgil e Uil; la Cisl è stata esclusa per ragioni pratiche) e i sindacati autonomi. La prima pubblicazione sui Sindacati della Cgil dal 1945 al 1968. Un Dizionario è uscita nel 2005. Negli anni successivi ho terminato la ricerca su I Sindacati della Uil 1950-1968 (in corso di pubblicazione) e su I Sindacati autonomi in Italia dal 1944 - 1968.
Nel corso di questi anni ho pubblicato le lettere che la gente comune - vittime delle persecuzioni antioperaie e anticontadine, i loro figli o gli stessi carabinieri – ha inviato, per averne aiuto o per esprimere la loro solidarietà, a Giuseppe Di Vittorio, segretario generale della Cgil dal 1945 al 1957, anno della sua morte.
L’area prevalente del mio impegno di ricerca è il sindacato nell’Italia repubblicana con particolare attenzione alle politiche di genere.
Dopo due importanti esperienze iniziali (ricerche sull'industria dell'automobile presso l'Istituto di Gestione e Organizzazione (ISGO) di Milano nel 1972-74 e il coordinamento dei corsi 150 ore per il recupero dell’obbligo scolastico) ho collaborato su incarico della Federazione lavoratori metalmeccanici (FLM) di Milano al seminario sull’industria dell’auto tenuto al Politecnico di Milano di cui era titolare il prof. Attilio Costa.
Negli stessi anni ho condotto una ricerca sul processo produttivo al Lingotto Fiat di Torino durante il fascismo e il caso Innocenti-Leyland.
In veste di Direttrice del Centro ricerche e studi sindacali (Ceriss) e successivamente del Centro ricerche "Giuseppe Di Vittorio", sostenuti dal sindacato metalmeccanici Fiom Cgil di Milano dal 1978 al 1998, ho promosso la raccolta e la conservazione del materiale archivistico del sindacato milanese e delle rappresentanze dei lavoratori, ivi comprese le fonti di storia orale. Nell'ambito di questa attività ho progettato e realizzato numerosi seminari dedicati alla storia della contrattazione, alla storiografia sui sindacati, all'organizzazione degli archivi privati e ho promosso diversi convegni storici a carattere internazionale. Ho sovrinteso inoltre all'elaborazione di una “Guida agli archivi", pubblicata in “Rassegna degli Archivi di Stato". Sul tema della comunicazione utilizzata dai sindacati italiani nel secondo dopoguerra ho promosso una mostra – “Cipputi communication” - esposta alla Triennale di Milano nel 1997.
Dal 1999 fino al giugno 2002 sono stata responsabile del progetto “Museo dell’Industria e del lavoro” del Comune di Sesto San Giovanni. Questo incarico mi ha portato a promuovere e seguire la raccolta della collezione (macchinari e prodotti industriali, ecc.) da esporre e la sua inventariazione con la collaborazione di un qualificato Comitato scientifico. Nell’articolazione del progetto “Museo dell’Industria e del lavoro” di Sesto San Giovanni era stato previsto, oltre all’esposizione di macchinari e di oggetti espressione della cultura industriale operaia, anche un museo virtuale di cui ho seguito l’elaborazione fatta da Studio Azzurro. Tra le iniziative promosse nell’ambito del progetto ho curato la mostra “Fabbrica della memoria. Tre città simbolo del patrimonio industriale europeo” (aprile 2002), che ha avuto il sostegno della Commissione Europea – Programma cultura 2000 e in cui sono stati coinvolti il Comune di Sesto S. Giovanni, il museo Le Creusot-Monteceau (Francia) e il museo La Fonderie (Bruxelles). Successivamente la mostra è stata esposta anche in Francia e Belgio.
Un posto importante nella mia attività di studiosa è stato occupato dal ruolo lavorativo delle donne: tra le prime esperienze la costituzione, insieme ad un gruppo di donne, dell’ Agenzia "Pari e Dispari" (1988) indirizzata a studiare i problemi dell'eguaglianza e della parità delle donne nei luoghi di lavoro. Tra il 1987 e il 1991, ho fatto parte dell’équipe che ha studiato le cause di discriminazione sessuale alla Italtel di Milano. In questo contesto ho svolto insieme ad altre studiose e studiosi una ricerca su "Orario e tempo di lavoro". Ricordo anche la partecipazione, quale tutor, a un corso per "Consigliere di parità", promosso dalla Regione Lombardia nel 1986-1987.
Le mie ricerche sull'evolversi della contrattazione e sulle condizioni della donna lavoratrice in Italia e in Europa mi hanno introdotto nell’ambito di gruppi di ricerca europei promossi dalla Fondazione Europea di Dublino e dalla Commissione Europea sui temi di genere. Dopo circa due anni di studi, nel gennaio 1994 è stata portata a termine una ricerca su "Women in the Europeanizing of Industrial Relations", svolta in cinque paesi della Comunità Europea, sotto la direzione di Cynthia Cockburn, del Centre for Reaserch in Gender, Ethnicity and Social Change, London City University. Successivamente ho fatto parte del gruppo di ricerca (promosso dalla Fondazione Europea di Dublino e dalla Commissione Europea, Direzione Generale V) per analizzare “La contrattazione collettiva e le pari opportunità” nei quindici paesi dell’Unione Europea (1995-96). Infine mi sono occupata dell’analisi del caso italiano nell’ambito della ricerca promossa dalla Commissione Europea, Direzione G V (1997), su “Le molestie sessuali nei luoghi di lavoro”. Nel 1995 ho progettato per conto della Cgil Lombardia un osservatorio sulla contrattazione al femminile; il progetto, finanziato dall’Unione Europea, doveva servire a rilevare l'andamento delle rivendicazioni sindacali di genere. Nell’anno accademico 2001- 02 ho tenuto lezioni nel Master Universitario in Pari opportunità, Università degli Studi di Milano, Facoltà di Scienze Politiche.
Dal 2002 ho avviato una complessa ricerca sulle organizzazioni sindacali italiane dal 1944 al 1968. Tale studio, condotto su fonti originali d’archivio e a stampa, ha preso in considerazione i sindacati affiliati a due delle maggiori confederazioni (Cgil e Uil; la Cisl è stata esclusa per ragioni pratiche) e i sindacati autonomi. La prima pubblicazione sui Sindacati della Cgil dal 1945 al 1968. Un Dizionario è uscita nel 2005. Negli anni successivi ho terminato la ricerca su I Sindacati della Uil 1950-1968 (in corso di pubblicazione) e su I Sindacati autonomi in Italia dal 1944 - 1968.
Nel corso di questi anni ho pubblicato le lettere che la gente comune - vittime delle persecuzioni antioperaie e anticontadine, i loro figli o gli stessi carabinieri – ha inviato, per averne aiuto o per esprimere la loro solidarietà, a Giuseppe Di Vittorio, segretario generale della Cgil dal 1945 al 1957, anno della sua morte.